I requisiti degli strumenti di misura aumentano. Oltre alle numerose direttive e disposizioni di legge (HACCP, FDA, EHEDG, ATEX, ...), spesso anche le disposizioni e le certificazioni interne (ISO, TÜV, direttive del settore alimentare ...) occupano un ruolo centrale in ogni azienda per il rispetto di valori misurati precisi. Solo sensori di temperatura calibrati regolarmente ne assicurano la precisione garantendo così una sicurezza d’uso a lungo termine.
Che si tratti dell’alimentazione di energia, del settore medico o alimentare o dell’industria chimica o farmaceutica o nell’industria marina e automobilistica, una misurazione della temperatura corretta e affidabile è indispensabile in tutti i processi complessi. Tuttavia, qualsiasi sensore di temperatura cambia le proprie caratteristiche nel corso del tempo. Pertanto è importante determinare regolarmente lo scostamento tra la temperatura effettiva e quella misurata per evitare misurazioni imprecise.
La lenta variazione delle grandezze iniziali di un sensore di temperatura viene denominata deriva. Non è possibile impedire la deriva del sensore di temperatura. Questa può essere causata ad es. da influssi esterni come il continuo variare delle temperature misurate, da oscillazioni delle temperature ambiente, dall’umidità dell’aria o da vibrazioni. Durante una calibrazione, viene determinato lo scostamento della temperatura misurata dal sensore di temperatura rispetto a un sensore di temperatura di riferimento e tale scostamento viene poi documentato in un certificato.
Vi sono molteplici motivi per la calibrazione dei termometri:
- Mantenimento di una qualità di produzione costante
- Rispetto delle norme industriali e delle disposizioni di legge
- Esclusione di interruzioni impreviste della produzione
- Ottimizzazione dei processi
- Incremento della produttività